lunedì 24 agosto 2009

acqua sotto sopra!

...Innanzi tutto rispondo al mio istruttore Maurizio Sicuro... sì faccio apnea! Non te n'eri accorto?
Sono due anni che frequento la piscina di Altedo, mi iscrissi ad un corso di acquaticità-apnea perché ho sempre avuto la passione per l'acqua, da sempre, ho frequentato mare e piscine perché nelle acque e nelle loro profondità sta un elemento affascinante che, nel viaggio di un cervello abituato a poggiare le piante dei piedi a terra, può sembrare un volo: nuotando sott'acqua si azzera la dimensione dell'altezza. É una dimensione quasi eterea dove i suoni sono attutiti dalla densità di questo elemento e l'importanza del silenzio si dimostra un fattore di prevalenza in un mondo di traffico e stress. Così dicendo, dopo un incidente in mare che mi aveva eradicato la passione che avevo per la parte sotto il pelo dell'acqua, decisi che era ora di affrontare la distanza che si era instaurata tra me e il mare. Conobbi Maurizio e la sua ciurma grazie ad amici che frequentavano prima di me il corso ad Altedo , all'inizio fu un disastro: dieci secondi in apnea e poi su a riprendere aria a cercare l'elemento in cui sono nato e vissuto, perché avrei dovuto tornare sott'acqua quando la dimostrazione che non mi compete l'avevo già avuta e forte come un rischio di annegare? No, dovevo nuotare, dovevo ritrovare l'acqua.
Era il momento di imparare, come mi diceva all'inizio Erri “devi dimenticare di respirare” e dovevo concentrare la mia attenzione sullo scorrere della linea monotona fatta da piastrelle blu e bianche del fondo della piscina! Dimenticare di respirare? Concentrarmi quando la prima parvenza è quella di non poter tirare fiato? Impossibile! Fu un gioco di esercizi semplici e di abitudini fuori dal normale modo di pensare (istinto) quando non si è sommersi, a convincermi di potermi dimostrare che era possibile. Un esempio? La dispnea: immergersi svuotando i polmoni da tutta l'aria e giù! E si sta giù! Perché, tendenzialmente, senza aria si diventa negativi e si affonda! Si riemerge in debito d'aria, io spesso con le contrazioni del diaframma per tirare questa benedetta aria che manca, Mauri voleva che riemergessimo rilassati, proprio così rilassati: all'inizio durissima poi ci si riesce, piano piano con dedizione e abnegazione c'è un momento dell'apnea in cui non si ha bisogno di respirare. Sia chiaro non è poi così dura, io sono sopravvissuto a tutto compreso al passaggio di Pizzo “Ottobre rosso” che quando ti passa affianco o sotto, o peggio, sopra lascia dietro di sé mulinelli degni di un elica!
Comunque sia, lo sforzo è del tutto affrontabile, come in tutti gli sport c'è un momento di sofferenza ma la soddisfazione appaga la “spesa” , mi ricordo la prima volta che feci la mia prima vasca sotto, fu una grandissima soddisfazione personale... contando che avevo cominciato con dieci secondi a bordo vasca... Poi ci sono persone, che come me, ci mettono più cuore che tecnica, come ho già detto nuoto da sempre , è una vita che frequento piscine e ho avuto un sacco di insegnati di nuoto ma il Mauri è quello che sopra tutti mi ha trasmesso la sua passione per l'acqua o che quanto meno ha riattivato la mia, ormai creduta persa sul fondo del mare antistante l'isola di “maldiventre” (o malu vento) un piccolo affioramento di terra davanti alla costa di Oristano.
Ma ora basta elogiare il “pesce mancato” ... venite a trovarci in acqua e proverete sulla pelle l'acqua da “sotto” ... e le risate e il benessere “sopra”. Ci trovate anche su face-book al gruppo “sin tierra” .

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