mercoledì 22 ottobre 2008

Le foto della serata all'altotasso le trovate cliccando sulla foto qui sotto.

Da 09 ottobre 2008 - serata AltoTasso

venerdì 17 ottobre 2008

di chi è? questa "frase"?

Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L'animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca.

..non è valido fare un copia incolla su internet!...

giovedì 16 ottobre 2008

la sera all'altotasso cominciai così!

l'Altotasso è un locale in piazza San Francesco a Bologna dove mi hanno ospitato per una presentazione del libro! ...Altotasso di libertà, di cultura, divertimento e convivio! Un gran bel posto...non è uno spot, è la realtà dei fatti!

"Una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla il solo Paese al quale l'Umanità approda di continuo. E quando vi getta l'àncora, la vedetta scorge un Paese migliore e l'Umanità di nuovo fa vela." Oscar Wilde

È da qui che voglio partire, dall'utopia! Come da definizione etimologica significa non-luogo un paese inesistente! Bhe! Credo che se non esistesse questo posto questa sera non sarei qui a presentare il libro.

Per me era un sogno riuscire a pubblicare un libro: ero partito con le più buone intenzioni ma i piedi rimanevano aggrappati al pavimento; mi dicevo: stai li perché è qui che devi stare, al tuo posto! Mi dicevo che non era possibile che quello che avevo da raccontare potesse piacere a qualcuno. Invece furono proprio le persone amiche che mi convinsero: successe che mi diedero sprono e così cominciai a spedire il manoscritto; la risposta arrivò da pontevecchio che mi fece una proposta di pubblicazione. Da allora ecco che questo posto inesistente cominciò a farsi più tangibile, da evanescente com'era si avvicinò fino a quasi poterlo toccare, mi ritrovai col contratto in mano e lo toccai!

Pensai, la mia è una teoria opinabile lo so, di provare a dare un significato alternativo alla bella parola coniata da More nel 1500: utopia. Per More utopia è un posto lontano quindi, aggiungo io, probabilmente anche raggiungibile, un po' come Peter Pan alle prese con l'isola che non c'è, seguendo un percorso difficile ci si può arrivare... Basta crederci!

Forse estremizzerò nel avallare il pensiero positivo new-age ovvero, per dirla con parole di Paulo Coelo, se desideri fermamente qualche cosa tutto l'universo cospira affinché questo accada! Se devo dire il vero su questo libro vi ho riposto speranze con tutto il cuore, più o meno come quando si educa un figlio a partire per il mondo.

Se mi concedete un'ultimissima citazione vorrei farlo con una frase di una canzone di Rino gaetano che dice:

“Cerco gli occhi di chi parte
di chi si ferma e chi va in fretta
la sincerità nell'arte.”

Ecco, credo che la creatività sia un aspetto della vita molto importante. Chi come me, ha difficoltà a relazionarsi, forse per via di una innata timidezza o forse perché con i mezzi a sua disposizione proprio non ce la fa a comunicare, deve per forza adottare una forma di espressione per potersi fare ascoltare e capire. Entra in gioco la forza dell'esprimere i propri pensieri tramite il mezzo a lui più congeniale tant'è che l'arte è lo specchio dell'anima dell'artista stesso. Non voglio peccare di presunzione, mi sento uno scrittorino, in primo luogo sono un informatico; nella notte, quando tutto si spegne, mi metto col mio quadernetto a buttare giù le idee con sincerità e consapevolezza sentimentale: quello che scrivo è quello che sono. Così vedo quello che il grande Rino intendeva quando cantava CERCO.

mi presento

Ciao a tutti,

mi chiamo Donatello e vivo nella pianura Padana tra l'afa e le rane d'estate, tra nebbia e galaverna d'inverno! ... nella vita reale sono un informatico, nella vita alternativa sono uno "scrittore" (ovvero, umilmente provo ad esserlo) sono riuscito finalmente a pubblicare il mio primo lavoro: "Andrea?...pensieri nel casco..." edito da "il Pontevecchio" di Cesena.

...e ora un po di libro!

Innanzi tutto non lo voglio più definire il “mio” libro, ora il libro è vostro o quanto meno di chi se lo leggerà e di chi ne trarrà il contenuto. Andrea? ... pensieri nel casco... è un romanzo, non ha un genere letterario definito, non è un giallo, non è un rosa, e nemmeno un noir, è il romanzo quello che racconta una storia, una storia fine a se stessa.


Andrea è un ragazzo come tutti noi, come chiunque altro conduce una vita normale, fatta di lavoro amicizie e amore, quando un avvenimento traumatico sconvolge la sua vita cancellandone la memoria. Andrea si trova perciò a fare i conti con tutto ciò che non conosce più, in primis se stesso.


Andrea nella sua grande sfortuna ha una grande fortuna: è un ragazzo che appunta le sue cose in un diario, scrive poesie ma soprattutto è l'autore di un libro, nel quale trova una storia appena accennata, per certi versi adolescenziale, ma dove ritrova la sua consapevolezza sentimentale, ciò che aveva provato o pensato di provare nella vita di prima (d'altra parte trova un romanzo che chissà se auto biografico)... lui all'interno vi si accomoda e vi riconosce una vita: la sua.


Andrea ha una passione che condivide con me: Andrea è un motociclista, ma non un motociclista veloce, è uno di quelli che fa la coda, perché pensa e, dall'interno della sua calotta, vede i panorami e le cose in maniera diversa. Per lui la moto è un modus vivendi. Lui ha moto scassate e vecchie... (come me in fondo) non importa farle andare veloci, importa solo farle andare. Quindi è capace di sporcarsi le mani affinché questo accada. Andrea ama la moto quanto la amo io.


Il titolo racchiude un po tutto, “Andrea?” (con punto interrogativo) è lui che si domanda chi era “...” i puntini di sospensione è una pausa di riflessione, “pensieri nel casco” lo dice la frase stessa e ancora puntini: i vostri!


Buona lettura!