mi chiamo Donatello e vivo nella pianura Padana tra l'afa e le rane d'estate, tra nebbia e galaverna d'inverno! ... nella vita reale sono un informatico, nella vita alternativa sono uno "scrittore" (ovvero, umilmente provo ad esserlo) sono riuscito finalmente a pubblicare il mio primo lavoro: "Andrea?...pensieri nel casco..." edito da "il Pontevecchio" di Cesena.
...e ora un po di libro!
Innanzi tutto non lo voglio più definire il “mio” libro, ora il libro è vostro o quanto meno di chi se lo leggerà e di chi ne trarrà il contenuto. Andrea? ... pensieri nel casco... è un romanzo, non ha un genere letterario definito, non è un giallo, non è un rosa, e nemmeno un noir, è il romanzo quello che racconta una storia, una storia fine a se stessa.
Andrea è un ragazzo come tutti noi, come chiunque altro conduce una vita normale, fatta di lavoro amicizie e amore, quando un avvenimento traumatico sconvolge la sua vita cancellandone la memoria. Andrea si trova perciò a fare i conti con tutto ciò che non conosce più, in primis se stesso.
Andrea nella sua grande sfortuna ha una grande fortuna: è un ragazzo che appunta le sue cose in un diario, scrive poesie ma soprattutto è l'autore di un libro, nel quale trova una storia appena accennata, per certi versi adolescenziale, ma dove ritrova la sua consapevolezza sentimentale, ciò che aveva provato o pensato di provare nella vita di prima (d'altra parte trova un romanzo che chissà se auto biografico)... lui all'interno vi si accomoda e vi riconosce una vita: la sua.
Andrea ha una passione che condivide con me: Andrea è un motociclista, ma non un motociclista veloce, è uno di quelli che fa la coda, perché pensa e, dall'interno della sua calotta, vede i panorami e le cose in maniera diversa. Per lui la moto è un modus vivendi. Lui ha moto scassate e vecchie... (come me in fondo) non importa farle andare veloci, importa solo farle andare. Quindi è capace di sporcarsi le mani affinché questo accada. Andrea ama la moto quanto la amo io.
Il titolo racchiude un po tutto, “Andrea?” (con punto interrogativo) è lui che si domanda chi era “...” i puntini di sospensione è una pausa di riflessione, “pensieri nel casco” lo dice la frase stessa e ancora puntini: i vostri!
Buona lettura!
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