venerdì 6 febbraio 2009

perché pecunia non olet e la morale puzza?

Non so se sia un caso, o un abitudine tenere i cd nello stereo dell'auto fino al consumo della superficie specchiata, ma anche quella sera nel mio lettore avevo Fabrizio De Andrè nel suo capolavoro “Nuvole”. La punta era per le dieci a Bologna, in centro, quindi con tutti i problemi concernenti al parcheggio, il traffico e haimè la mia Panda che non va neanche a spingere.
Lui mi invia un sms con l'indirizzo da raggiungere, io guardo l'ora : non ce la farò mai! Ingrano la quarta e rispondo al suo sms con “la mia panda vola!” . Ero convinto dell'importanza della persona che stava per ascoltare un perfetto sconosciuto incontrato sulla strana vetrina di face book...
Apro e chiudo velocemente una parentesi: non so se avete presente il giochino del sesto grado di conoscenza per il quale non oltre, per l'appunto il sesto grado, ci si conosce tutti? Mi spiego, io conosco Pippo che a sua volta conosce Topolino, che a sua volta conosce Paperino, che a sua volta conosce Zio Paperone che a sua 'volta conosce Carl Barks (il suo inventore) per cui per la proprietà transitiva se non fosse morto, io potrei aver contatti con Walt Disnay .... Beh secondo me il Face Book e' la fine di questo gioco cretino che si faceva in gioventù, Face book ha annullato (finalmente) le distanze. Così Richard Bach nel suo “nessun luogo è lontano” avrà conferma di quanto ha scritto della piccola Rae, e Vinicius de Mareas potrà essere felice nell'aver anticipato con la sua frase “la vita è l'arte dell'incontro”... scusatemi la divagazione!
Torno al viaggio tra la valle della pianura e il fermento della città di un giovedì sera. Lo stereo suonava forte il Faber che mi raccontava di Don Raffaele, della domenica delle salme, e dei “li monti di Mola” e vorrei soffermarmi su quest'ultima. Questa canzone in sardo (ma in internet si trova la traduzione facilmente) parla dell'amore tra un uomo e un asina. Mi chiedo cosa mi avrà voluto dire Fabrizio con questa canzone?... e perché la scelta del sardo? Qui di seguito scriverò la mia personalissima interpretazione, d'altra parte Fabrizio era eclettico poliedrico quindi se a me arriva “x” e ad un altro “y” non può stupire! Il suo messaggio è difficile, può essere anche interpretato semplicemente, tant'è: vedi la solita fiaba che si ambienta in una location magica come la “Gaddura” dove un “aina” ed “un cioano vantaricciu e moru ” si piacciono dopo gli sguardi tipici di chi si cerca, innamorandosi. Mancante di lieto fine, la storia si conclude in un nulla di fatto tra lo stupore del popolo che prima aveva parlato e sparlato dell'amore tra un asina e un bel ragazzo aitante e moro. Invece... c'è molto di più!
Succede che una vecchia nascosta tra i cespugli della macchia vede l'incontro, lo stravagante “carrasciale di baxi” (carnevale di baci) e chiaramente invidiosa dice:“ Beata idda, uai che bedd'omu, biata idda sola me moru”; così, fa si che questo amore debba essere suggellato dall'approvazione popolare con un “coiu” (matrimonio) ... tutto il paese si prepara si agghinda per la festa, “lu parracu mattessi intresi in lu soiu” il parroco entra nel suo saio, ma alla fine non si può celebrare ... dai documenti “uscì” che l'asina e l'uomo sono “fratili primi” (cugini primi). Non serviranno i lamenti dell'uomo e la disperazione dell'asina a far si che “l'amuri manno” (amore grande) possa “essere” quanto è vero che “l'aba si suggi tutto lu meli di ghista multa”.
e idda si tunchia abbeddulata ea ea ea ea...
iddu le rispundia linghitontu ae ae ae ae..
E LEI RAGLIAVA INCANTATA EA EA EA EA...
LUI LE RISPONDEVA PRONUNCIANDO MALE AE AE AE AE..
cercando (probabilmente per me) di far capire la loro uguaglianza dove il denominatore comune era l'amore.
Se è vero che il caso non esiste, questa ne è per me un emblema, andavo a trovare Franco Grillini a casa sua, la musica che mi ci accompagnava era una triste realtà per cui l'amore è dopo tutto: dopo le approvazioni popolari, dopo i retaggi culturali e sociali, dopo le istituzioni... e soprattutto nessuno s'era accorto che l'amore era tra un'asina ed un uomo, o forse, la cosa più importante era il fatto che non potessero sposarsi per non essere incestuosi! Consiglio a tutti l'ascolto di Monti di Mola, anche solo per smentirmi, e/o aiutarmi a capire meglio.
Arrivo a casa sua, ho da provare un'altra consapevolezza, quella di essere etero davanti ad un omo! Che stronzata! Mi mando a “fare in culo” da solo. L'ho cercato io, l'ho trovato, lui come dice “non se la tira” ed ora vai! Suono il campanello: sono Donatello ... vieni primo piano! Salgo le scale, e l'uomo che il giorno prima era da Barbara Palombelli, e spesso dai ragazzi di Katerpiller oggi era di fronte a me! Ci stringiamo la mano e ci sediamo, cominciamo a parlare.
In realtà il motivo per cui sono stato curioso di conoscere Franco, è stato per il fatto che ho scritto un romanzo che mi sarebbe piaciuto che lui leggesse, spero che lo faccia prima o poi. Non so che dire, lui è un ex parlamentare, è uno che ha “due maroni così”, ha fatto battaglie immani e ora è qui con me e spero di non annoiarlo! Sono qui perché credo nell'idealismo, credo che il pragamtismo politico ci abbia portato all'instabilità odierna, non do colpe a dx o sx sono stati tutti uguali: il non senso di essere così moderati ci porta all'alitalia, alle morti bianche, ai rifiuti sparsi ovunque e all'emarginazione delle minoranze. Sono qui perché credo che nel essere Laico, credo che il laicismo sia l'unica maniera per non mettersi addosso lo scudo della morale procurata. Dove da una morale fasulla non può che nascere un cilicio per il cervello. Così si pensa, si scrive e si lotta. Glielo dico:- io sono qui da te perché tu incarni il modello di quello che penso in fatto di morale e idealismo!- chissà quante volte l'ha già sentito? Però voglio dirglielo anche io!
La serata va avanti così, lui mi parla un po di tutto, mi dice di quando era parlamentare, io chiedo come è vedere quelle persone che sembrano (e forse lo sono) cosi lontane dal popolo, lui mi fa ridere con la battuta che uno della maggioranza gli dice che è simpatico al premier... lui risponde con un a domanda esilarante: ” dimmi dove ho sbagliato?” ridiamo! E ci mangiamo un arancio, si parla di tecnologia, e do un occhiata da tecnico al suo pc e si divaga tra il più e il meno tra le sue statue di bronzo e la sua fotografia di bambino sul banco di scuola. Alla fine non è tanto importante su cosa verteva la chiaccherata, ma sul come. Lui è davvero una persona in gamba, sia dal punto di vista politico che morale, si morale!
Non voglio parlare di tolleranza ma di rispetto e di umiltà! La tolleranza è una fandonia, è una bandiera nera, è un auto-apologia alla morale, non dobbiamo tollerare ma rispettare sempre!Tollerare lo lascio alla caseina, all'aspirina, alle cose che in fin dei conti possono fare male ma che le abitudini ci fanno, per l'appunto, tollerare.
Come dicevo prima l'idealismo che ha portato quell'uomo a dire sono “omo” è una pietra miliare nelle strade della nostra società che nonostante tutto si trova ancora a fare i conti con chi li chiama protervamente “froci”,convinti che l'eterosessualità sia la “verità”. Ebbene siamo etero quanto lui e tanti altri sono omo,e lui è omo come noi siamo etero! E noi dobbiamo renderci conto, e farne emblema, che essere omo o etero non è una scelta ma un modus vivendi è un riconoscersi così come ci si sveglia la mattina.
La serata continua, mi propone di andare in locale dove ci sono amici ad attenderci, chiaramente un locale gay, ci vado! Il locale è nel centro di Bologna, un gran bel locale “overskin” oltre la pelle! Oltre al nostro caro retaggio, c'è un posto dove si è davvero rispettati per quello che si “è”. Ci accoglie un bel ragazzo travestito, sembra uscito da “full monty”, il suo viso illuminato dalla luce della sua omosessualità e dai brillantini che ha sul volto. Chiaramente riconosce Franco e ancora di più si illumina dell'onore di avere nel suo locale l'emblema della sua identità sessuale: da lui c'è Franco, quello che negli anni settanta, quando lui ancora non c'era, combatteva già per la sua affermazione! Arrivano tutti, tutti ci attorniano e ci salutano caldamente e ci si presenta. Sento odore di consapevolezza forse l'overskin è il locale dove in tutta la mia vita di “bagordi” ho trovato più “realtà”,e di sensibilità ho visto l'emozione che noi “virili” teniamo ferma per non essere tacciati di “checchismo”.
Per me la serata finisce in fretta, devo raggiungere casa, è già l'una e domani si lavora e la sveglia per me è alle sei e trenta e il viaggio per tornare a casa è lungo e immerso in una nebbia sulla quale puoi appoggiare la bicicletta. Riparto da via della Grada dove si trova il locale accendo la panda e lo stereo, Fabrizio canta ancora “in li monti di Mola” che oggi si riempe di ancora più patos, finisce e parte il primo pezzo: una poesia sulle nuvole, che vanno e vengono ... che prendono la forma della pecora o di qualche altra bestia ... ma, chiaramente, questo lo vedono meglio i bambini!... i bambini che sono liberi e felici finché non arriva qualcuno (meno male non sempre) a togliere loro l'istinto di esseri felici,educandoli con morali dettate da retaggi che si professano pieni di valori ma che alla fine sono solo costituite dalle “piramidi capovolte” dell'ignoranza, del pregiudizio, dei sensi di colpa.
Donatello D'Angelo

4 commenti:

Fabio Quell'Altro ha detto...

Il bigottismo e la morale imposta dalla cultura dominante cattolica fanno anche più danno, il caso Englaro è emblematico. Un morto che respira non è vita eppure c'è chi cavalca il caso per fini propagandistici, c'è chi paventa punizioni divine per chi "ucciderà" un corpo ormai morto. Ridicolo. La chiesa si sta coprendo di ridicolo. La politica, che si serve della sponda cattolica, è vittima del consenso: faccio ciò che è umanamente giusto e perdo l'appoggio trasversale della chiesa (intesa come popolo cristiano) o cavalco la sua potenza secolare? L'informazione in Italia come si comporta a riguardo? Ci mostra le foto di una Eluana in piena salute... come si fa ad affamare una così bella e sana ragazza?... si ma... non esiste più quella ragazza. Perchè ci devono "proteggere" fino al punto di negarci la visione della realtà di una vita finita? Cristo ho 33 anni, non sono un bambino.

Testamento biologico, pacs e via, prima che passi, quella porcata di norma che consente la denuncia dei clandestini che accedono alle cure ospedaliere, consegnandoli di fatto nelle mani di medici improvvisati, demagogia leghista... è questione umana.

Ps: non che ci volesse Franco ma... l'esempio di uomini liberi e laici aiuta ad aprire l'orizzonte del proprio sguardo.

Anonimo ha detto...

La parte più facile: è scritto in gallurese perchè Faber sosteneva che se vivi in un posto, e ci vivi davvero, come minimo devi conoscerne il dialetto. Monti di Mola (Costa Smeralda in gallurese) è un omaggio fatto alla Sardegna, un po' come Zirichiltaggia. La parte difficile direi che, a mio modesto parere, l'hai centrata alla grandissima. Fabrizio racconta e ritrova i sentimenti, là dove lo Stato non arriva, tra gli emarginati e i diversi. Canta di persone che per scelta o necessità si ritrovano da sole a difendere la loro diversità e dunque la loro libertà. Ci racconta di un'"Italietta" piena di invidie e dicerie, dove la gente è sempre pronta a sparlare.

Donatello ha detto...

bellissimo post! grazie!

non è che mi diresti il tuo nome?

KICHMAN ha detto...

.....direi che son felice davvero che tu abbia concluso una così bella serata ricca di emozioni....venendo da noi all'OVERSKIN!
Quando dici: <<.....c'è un posto dove si è davvero rispettati per quello che si “è”>>....io sono emozionato...perchè significa che hai colto l'essenza delle nostre serate....
....grazie x essere passato da noi quella sera donatello!
un abbraccio

mr.KICHMAN (fondatore OVERSKIN)

http://www.facebook.com/home.php?ref=home#/group.php?gid=38297161902&ref=ts